Prove di destrezza e concentrazione sulla terrazza di Cathay Pacific: ecco com’è andata la mia lezione di 太极扇 Tàijí Shàn, l’arte marziale con il ventaglio.
C’era una volta il risveglio lento. Nel mio caso, lentissimo.
Una mattina d’inizio autunno, tuttavia, mi sono decisa a provare il risveglio alla cinese, con un po’ di 太极 Tàijí (o tai chi, che dir si voglia).
In Cina il Tai chi viene praticato da tutti, non importa l’età o lo status, come ginnastica, come medicina preventiva, come tradizione, per ricercare l’armonia tra gli opposti. Si fa di mattina, per riattivare la mente ed il corpo, lentamente ma inesorabilmente.
Ore 7.50 ritrovo a Caiazzo, sede di Cathay Pacific, lo sponsor con Istituto Confucio di Milano dell’attività “Taijishan a colazione“. Inutile dire che la parte della colazione è stata per me un richiamo forte, come può esserlo solo un ramo di bambù per l’orso panda. Tuttavia anche la pratica del tai chi con ventaglio non mi è dispiaciuta affatto.
Ecco ciò che ho appreso durante la giornata:
1 | il ventaglio non è roba da donnette
In principio, anzi, era un’arma. Da chiuso, perché i lati esterni erano molto taglienti, da aperto fungeva da scudo. Sicuramente per maneggiare un ventaglio in metallo come quelli originari ci vuole polso e se contiene delle lame anche precisione. Il tai chi è un’arte marziale (interna o interiore, ma pur sempre marziale), il ventaglio è una delle 18 armi shaolin. In pratica, qui si fa ginnastica sul serio, che fatica!
2 | il senso di gruppo si costruisce lentamente
Lǎoshī 老师 la nostra elegante e metodica insegnante cinese insiste soprattutto su un punto: il suono deve essere unico. Il nostro sforzo si deve indirizzare ai movimenti, che siano puliti, certo, ma anche concentrarsi sul tagliare l’aria di netto con l’apertura e la chiusura del ventaglio, dobbiamo andare all’unisono.
Per gli italiani è uno sforzo quasi disperato andare a tempo, tutti insieme. Durante le lezioni di lingua cinese, qualsiasi classe di qualunque istituto si decida di frequentare, la prima cosa che si impara da un docente madrelingua è ripetere i suoni a voce alta: l’insegnante pronuncia, la classe ripete, all’unisono. Se una classe cinese ce la fa in scioltezza, con gli italiani – volonterosi ma ben poco compatti – ce n’è sempre uno fuori sincrono, sempre. Diciamo che siamo un popolo creativo, ci piace il tempo personalizzato, mentre gli studenti cinesi sono abituati all’esercizio collettivo. Per capire meglio che cosa intendo, guarda questo video di National Geographic sugli studenti della Shaolin Temple Kung Fu Academy in Cina (minuto 1.20..!)
Torniamo in terrazza: mentre noi ci esercitiamo, lǎoshī 老师 è girata di spalle. Sa perfettamente quando girarsi a regalarci un sorridente 很好 Hěn hǎo Molto bene! perché riconosce dal suono secco l’immagine compatta dei ventagli rossi che si aprono tutti insieme.
3 | una questione di equilibrio
Ci vuole eleganza, ci vuole precisione, ci vuole concentrazione.
Alla base del 太极 Tàijí c’è il concetto di equilibrio: combattere la forza con la debolezza, il movimento con l’immobilità. In altre parole, le ginocchia sono leggermente flesse, i movimenti lenti ma continui, il gioco è spostare il peso del corpo in modo che la resistenza offerta all’avversario sia al massimo dell’efficienza: poco sforzo e massima resa.
Un esempio pratico? Spostare un (s)oggetto ben piantato al suolo in posizione di equilibrio è più complesso che muoverne uno incerto e traballante, non importano i pesi e le misure dei due. Parafrasando: anche un Davide può diventare Golia se sa usare bene la sua energia, il suo equilibrio.
Si dice che praticare tai chi (con o senza ventaglio) aiuti ad acquisire grazia ma anche determinazione, consapevolezza e coraggio.
4 | unire l’utile al dilettevole
Al termine della (faticosa) lezione, quando ormai ho la concentrazione a coriandoli, gli sponsor della giornata si presentano. Scopro così che Cathay Pacific, nostro ospite e proprietario della bella terrazza, costa un po’ di più ma fa voli diretti per Hong Kong, ha oltre 25 tratte in Asia e la curiosità mi porta a googolare subito che cosa servono per pranzo onboard. Inoltre sono sempre più contenta di essermi iscritta alla newsletter dell’Istituto Confucio, perché organizza eventi proprio interessanti.
5 | e infine..
la colazione! La cucina nella mia vita ritorna sempre. Tra un cornetto e un cappuccino l’occasione è ottima per fare un po’ di networking o per dirla alla cinese 关系 Guānxì ovvero due chiacchiere in compagnia.
Bonus track
Se sei curioso di vedere la sequenza completa (form) di 52 movimenti del taijishan, questo della leggiadra Basia è il miglior video che ho trovato (in HD).