Sinoscettici non avete più scuse: Jia Wei è la nuova apertura milanese che vi farà finalmente credere che avvicinarsi (o riavvicinarsi) alla cucina cinese senza uscirne con i vestiti che sanno di fritto si può tranquillamente fare.
Jiā Wèi 家味 significa sapore di casa. Il progetto infatti è una piccola e accogliente conduzione familiare in via Parmigianino, fermata De Angeli, zona chic di Milano.
Pochi tavoli, ambiente fresco, nuovo, pulito.
In menu c’è esattamente tutto ciò che ci si può aspettare da un ristorante cinese che piace in Italia agli italiani: spaghetti di soia, involtino primavera, riso cantonese, ravioli. Più la sacra triade manzo, vitello, maiale. Eppure, è evidente quanto amore ed impegno ci siano alla base di questo investimento imprenditoriale, tanta è la cura dei dettagli. Questo rende tutto più speciale.
1 | Presentarsi bene
Le decorazioni di verdura intagliata sono un must della tradizione gastronomica cinese: guarda questa playlist di video sulla food carving art.
Tuttavia, non sono molti i ristoratori cinesi a Milano che si prendono la briga di curare anche questo aspetto del servizio, specialmente nella fascia di prezzo meno esosa. Da Jia Wei hanno la pazienza e la passione di aggiungere fiori di carota e nastri di zucchina: non saranno i maestosi cigni collo lungo di Bon Wei, ma ciò che conta è il pensiero. Inoltre, sono decorazioni completamente commestibili.
2 | Far sentire a suo agio l’ospite
Quando si è a casa di un amico, si apprezza particolarmente la sua ospitalità se, ad esempio, nell’apparecchiare la tavola tira fuori il servizio buono, come si suol dire. Il gusto di casa è anche questo, farti mangiare con delle posate come si deve, non le solite bacchette usa e getta.
Ma non solo: Stefano e Sofia sono simpaticissimi e molto professionali, dei ragazzi veramente in gamba.
3 | Il ponte tra le culture
Jia Wei è un chinese bistrot luminoso e moderno. Conta molto vedere il bello intorno a sè, anche quando si mangia: permette di cogliere il lato migliore del rapporto con gli altri ( e con le cucine degli altri).
La Cina è ben rappresentata dalle maschere dell’opera di Pechino appese alla parete, dalle statuette colorate dello zodiaco cinese (le avessero messe all’asta avrei venduto la borsa per averle), dagli Hun Tun | 馄饨 | wonton con carne di maiale più buoni che io abbia mai mangiato.
Appena messo in bocca il cucchiaio con la pasta fresca, le verdure fresche ed il saporito consommé ho sentito tutto il calore dei ricordi felici, un po’ come succede in Ratatouille.
L’Italia scende in campo con una piccola entrée di benvenuto, graditi stuzzichini di aperitivo (spoiler: arachidi morbide, bollite e servite con la loro acqua, che stimolano di molto l’appetito) e con la parete di ammazza-caffè dietro la cassa, i vini nonché tutto lo charme di un posticino come si deve in zona De Angeli/Marghera.
Il mix funziona, zero kitsch, un mattoncino in più sul ponte tra le culture.
Che cosa ordiniamo?
Tutti i gusti cinaliani che ci piacciono sono presenti all’appello. Ma in versione made-with-love.
Jia Wei è il posto ideale per mettere intorno allo stesso tavolo il solito amico sinoscettico e i veri asian (food) lovers: c’è la pasta fresca ripiena cinese (in versione ravioli, bao, wonton non fritti, chiedete la disponibilità del giorno), zuppe, diversi tipi di riso, pasta fatta a mano. Il manzo al pepe nero è una ricetta particolarmente gustosa.
Se amate il pesce, il branzino in salsa agrodolce è davvero scenografico.
Senza cuore, ma con il cuore!
Se non sapete cosa sono le verdure senza cuore 空心菜 | kōngxīncài vanno assolutamente assaggiate qui. Si tratta di croccanti e delicati vegetali (niente a che vedere con spinaci o coste, per mio gusto troppo forti) con una parte cava all’interno, tipo dei bucatini veggie. Si saltano in padella con l’aglio, si mangiano con un po’ di riso e/o la vostra proteina preferita (tofu, pesce, carne).