Watermelon, melone, cocomero, anguria: il nome del frutto fresco dell’estate non è una delle prime parole che si imparano studiando italiano come L2, mentre è sicuramente tra le prime che bisogna saper leggere e scrivere studiando gli hanzi cinesi. “Anguria” non figura tra le prime 300 parole di italiano per stranieri, invece 西瓜 Xīguā (pronuncia = sì gua, dimentica di aver visto una x per favore) fa parte dei primi 300 caratteri che si imparano, cinese for beginners insieme a latte, nonna, ciao. Perché?
爆红视频 | È l’unico frutto dell’amor
L’anguria è popolarissima in Cina, tutti amano l’anguria, tutti mangiano l’anguria. Per il cinese mandarino, l’anguria è l’equivalente della apple on the table inglese, un frutto da manuale della lingua.
L’anguria è virale, ci sono video di chef che fanno torte pazzesche partendo da un’anguria, artisti che ricavano lampade contemporanee partendo da un’anguria, ma anche gare di intaglio dell’anguria, un’arte vera e propria in Cina.
La craving art applicata a frutta e verdura nasce sotto la dinastia Tang (618-906 a.C.) e secondo il canone estetico dell’epoca l’ottimo massimo realizzabile con una buccia sarebbe consistito nella creazione di creature fantastiche, flora e fauna varia. Oggi si intaglia più o meno qualsiasi cosa suggerisca la fantasia – e la mano ferma permetta di finalizzare.
In Cina come in Italia, il cocomero si sceglie con cura e metodo: si accarezza il frutto, si annusa, lo si osserva e infine lo si bussa. Mi dispiace averlo dovuto fare, ma la (corretta) forma intransitiva del verbo non avrebbe reso giustizia alla lunga tradizione folklorica sia italiana che cinese dell’arte di bussare il cocomero: italiani e cinesi sono custodi e tramandatori dell’arte del “watermelon knocking“!
A bussare si fa presto, ma la difficoltà sta nel capire che cosa ti risponde il cocomero, che è un po’ come un’arte divinatoria, della quale gli anziani sono espertissimi. I giovani possono giusto affidarsi ai moderni manuali di interpretazione dei segni, che non mancano di rubricare l’attività: c’è su wikihow (per gli italiani) e pure nei consigli di un’app fatta apposta che guida all’ascolto del frutto (听声西瓜 o iWatermelon, per i cinesi).
Dai media occidentali ho capito che nemmeno una roba innocua e divertente come sto fatto di bussare le angurie può farla franca di fronte al pericolo dell’equivoco interculturale, sempre in agguato (per curiosità che prude, vedi didascalia scritta piccola piccola).
生词 | Piccolo glossario (dell’anguria sbagliata)
Dai social cinesi ho comunque appreso che esistono almeno altri sei trucchetti, oltre a quello di bussare i cocomeri, per capire se la frutta è buona, almeno stando a quello che racconta in questo video 凌薇 Ling Wei. Traduco in sintesi per chi non studia cinese e per chi lo studia ma non ha voglia di fare esercizio (lo so lo so, è tutta colpa del caldo).
熟过头 Shú guòtóu = troppo maturo, stracotto
不甜 Bù tián = Non dolce
- Occhio alla forma, se è ovale non se ne parla. Serve bella tonda panciuta [畸形 Jīxíng = deforme]
- Occhio al picciòlo, più è fresco e migliore sarà dentro l’anguria. Quella di Ling Wei ha addirittura un bel segmento di stelo verde ancora attaccato [藤蔓 Téngwàn = tralcio, stelo (di vite o rampicante)]
- Occhio alle strisce, devono essere di colore brillante, regolari e con i contorni netti, non a chiazze. [散开 Sàn kāi = sparpagliato, irregolare]
- Ancora il picciòlo: deve assomigliare a una coda di maiale (che tende ad arricciarsi e assottigliarsi verso il fondo) [弯曲 Wānqū = piegato, curvo]
- Mira il cucuzzolo, più è grande più il cocomero è buono [瓜脐 Guā qí = ombelico del cocomero, attaccatura]
- Niente paura di macchie e patacche, se il cocomero cresce al naturale il fondo è normale che si ingiallisca [泛黄 =Fàn huáng ingiallimento]
- Bonus track: bussa, bussa che il melone ti risponde [拍一拍,敲一敲,听听声音 Pāi yī pāi, qiāo yī qiāo, tīng tīng shēngyīn = dai un colpo, bussa e ascolta il suono]
顺藤摸瓜 | Perché i cinesi amano tanto l’anguria?
Il cocomero d’estate piace un po’ a tutti, su questo non ci piove. Però il fatto che la parola anguria in cinese si impara prima di molte altre utili parole, come supermercato o frigorifero per esempio, mi ha sempre lasciato delle domande senza risposta. Delle sette lingue che conosco (a livello diverso) so come si dice cocomero solo in tre, di cui una è l’italiano e una è proprio il cinese. Senza un dizionario a portata di mano, non ricordo utili esperienze linguistiche con l’anguria che mi possano far ricordare il termine per lo spagnolo o il francese, ad esempio. Bizzarro no? Allora, mi sono chiesta, che l’anguria sia così significativa per i cinesi? Più che per altre persone di altri luoghi? All’atto pratico, in viaggio in Cina, mi è pure parso di sì. Però ecco, come fare ad indagare meglio sul perché e per come?
La solita domanda stupida, che ti frulla nella testa ma non trova risposta nei manuali di lingua e cultura e che ti vergogni a fare agli amici cinesi o agli esperti sinologi, lo sappiamo tutti dove finisce, finisce che la fai in rete.
Perché ai cinesi piace (mangiare) l’anguria più che alle persone di altre nazionalità?
Sì, la domanda è proprio scema, in quanto non esiste un misuratore standard di watermelon popularity che possa attestare il fatto che ai cinesi piace l’anguria più di quanto piaccia, che ne so, ai francesi o agli italiani. E se anche esistesse siffatto immaginario strumento, comunque bisognerebbe approntare un sondaggio internazionale. Già me la immagino l’olimpiade dell’anguria. Eppure sta scempiata me la sono chiesta pure io, quindi grazie davvero a chi ha avuto il coraggio di pubblicare per primo il quesito (in un posto serio come Quora) e grazie anche a chi ha avuto la pazienza di rispondere (altrettanto seriamente). Per dare il mio contributo (o per fare esercizio linguistico o per tirarmela, vedete voi) traduco a beneficio di tutti le risposte dal sito Quora, che ho usato per le mie accurate indagini.
Nell Zhang: “Quando ero bambina, non c’erano cose come il frigo o il condizionatore. Ti starai chiedendo, e allora come facevate a sopravvivere in estate? La risposta è: ANGURIA! Quando il sole stava per tramontare, arrivava quel venticello fresco che tutti aspettavamo ed era l’happy hour dei bambini (fette d’anguria per tutti N.d.T.) Ti dirai: senza frigo, i cocomeri come potevano conservarsi freschi per tutto il giorno? Nessun problema, avevamo dei frigoriferi naturali (foto di un’anguria nel pozzo N.d.T.) Ricordo quando la mia famiglia si trasferì a Pechino, per la prima volta nella mia vita vivevo in un appartamento moderno, dotato di servizi con l’acqua corrente. C’era un serbatoio per l’acqua e mia mamma, quando comprava l’anguria, la metteva nella tanica durante il giorno, così avevamo cocomero fresco per il dopo cena!
Nei weekend i miei genitori e la nonna mi portavano al Parco Beihai per fare dei giri in barca. Mio papà portava anche un mondo di cose buone e un gran cocomero. Lo metteva in un sacchetto di corda, poi lo legava a poppa e lasciava che l’anguria si immergesse nell’acqua fresca del lago e nuotasse appreso alla nostra barca. Quando si era raffreddata, la tagliava in grandi fettone e noi ci immergevamo la faccia, tanto che chiamavamo quel momento “il mangiare lava-faccia”. Mi piaceva anche far scivolare con la bocca le strisce sottili da sinistra a destra, fingendo di suonare un’armonica. Gioie estive..
Anche mia figlia adora i cocomeri. Così mio marito. Quando ne finiamo uno, succoso e rosso, non cestiniamo la buccia. Ci piace ripulire con cura le parti verdi, tagliare a listarelle sottili la parte bianca – che non è dolce ma è ancora succosa e pienamente ‘anguria’ – condirla con un po’ di sale e olio di sesamo, e tadaaaaa! Un ottimo antipasto di mezza estate!
回答问题 | Qualche altra intervista (virtuale)
Ruichen Gong (studentessa cinese): “I cinesi amano l’anguria perché è cool. È dolce e costa poco in Cina. Puoi pure tagliarla a metà e mangiarla con il cucchiaio. Fichissimo!”
Dinghong Li (vive in Cina): “Semplicemete, la Cina produce più dell’80% delle angurie del mondo. I prezzi perciò sono davvero bassi rispetto ad altre nazioni.”
John WONG (vive in Cina): “Ci sono tre ragioni per cui i cinesi adorano il cocomero. Uno, disseta davvero, è dolce e va benissimo per placare la calura estiva; due, non costa niente in Cina, d’estate siamo sui 13 centesimi al chilo (cambio in euro fatto da me N.d.T.); tre, sin dall’antichità la Cina è stata una nazione fortemente agricola, così si è sviluppata l’abitudine al consumo estivo di anguria.”
Tintalle Sheng (studentessa di medicina in Cina): “Perché l’anguria è EPICA!! Vivo a Nanchino e l’estate qui si schiatta. In casa è persino difficile respirare, fuori casa non si sopravvive. Sulle strade ci puoi cuocere l’uovo al tegamino, ma per fortuna ci sono i cocomeri ghiacciati! Nessun frutto è così grande, refrigerante e dolce e non fa venire mal di pancia (come invece accadrebbe con le bibite fredde, secondo le abitudini cinesi N.d.T.)”
Junbo Jiang (studente cinese e francese): “È una domanda sulla quale anche io ho riflettuto. Posso proprio dire che l’anguria è parte della cultura cinese. Ci sono molti proverbi e modi di dire che si riferiscono al cocomero o contengono il carattere 瓜 come 瓜田李下,瓜李之嫌,瓜熟蒂落, 滚瓜烂熟, 顺藤摸瓜 , 种瓜得瓜,种豆得豆。 Anche se l’anguria è un frutto esotico o di origine estera, senza dubbio a questo punto mi sento di dire che è originalmente cinese, è arrivato in Cina molto molto tempo fa.”
PS. Se ancora frastornati dalle ultime scoperte sull’amore che abbiamo in comune con la Cina per l’anguria ora vi sale un po’ di competitività patriottica e vi stata chiedendo “si vabbè, ma dov’è nata l’anguria, all’inizio inizio?” sappiate che ho gugolato per voi, così avete le mani libere per finire la fetta di anguria. La risposta è Africa, 5000 anni fa. Poi, in Europa la portano gli Arabi via Spagna e in Cina ci arriva via India, però più o meno sempre nello stesso periodo (10° secolo). Il mondo è piccolo, guys. Pari e patta?
瓜分| L’altra metà della.. anguria
Un interessante paper dell’Università di Heidelberg fa il punto sul verbo spartire, che in cinese nasce come espressione metaforica, letteralmente: “tagliare l’anguria”. La storia linguistica del verbo “guafen” ha molto a che vedere con la geopolitica e le vicende storiche della Cina, sin dall’epoca Qing. In sintesi estrema, “guafen” corrisponde al nostro “spartirsi la torta” ed ha dei forti rimandi all’epoca del colonialismo in Asia. Non solo però, la lingua è viva ed il significato delle espressioni cambia con il tempo ed i contesti, il taglio dell’anguria c’entra anche con la Polonia e con l’arte, tanto da finire persino sulla tavolata dell’Ultima Cena dell’artista contemporaneo 曾梵志 Zeng Fanzhi. Per maggiori dettagli, però, consiglio la lettura integrale, specie agli aspiranti sinologi, agli accademici e agli appassionati di storia; io sono solo un panda pigro.
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